È di questi giorni la notizia dell’inizio del ricorso al Tar del maxi collettivo organizzato dall’Unione degli Universitari.
Il ricorso è composto in più gruppi di persone suddivisi per Ateneo ed in questo difficile momento politico in cui la Commissione Cultura ancora non ha completamente deciso, rappresenta un forte strumento giudiziario per raggiungere il nostro obiettivo: la sospensione del numero chiuso per il corrente anno accademico e l’immatricolazione dei nostri ragazzi.
L’articolato ricorso è sviluppato su diversi motivi tra cui:
La violazione delle regole sull’anonimato a seguito del deposito della Carta d’identità accanto ai codici segreti della prova.
Emblematico il caso fiorentino dove i candidati avevano un tagliandino sulle proprie magliette con i propri nomi e riferimenti.
Le domande sbagliate.
Ancora una volta dopo aver cambiato, con un po’ di problemi, il metodo del test, vi sono delle domande sbagliate.
È stata redatta una perizia da parte di Professori, anche universitari, che mette in luce come molti quesiti siano errati e fuori programma.
Emblematico è il caso della domanda 45 a cui sono state attribuite più risposte esatte, nonostante i decreti ed i bandi prevedano che vi debba essere “una risposta e una soltanto” risposta esatta.
L’abolizione del bonus maturità.
Dapprima il Ministero ha istituito il bonus con il decreto Profumo, poi lo ha modificato con il decreto Carrozza, rinviando le prove a settembre e scombussolando ancora di più i ragazzi. Infine, lo ha levato al termine della prova, che dunque è da considerarsi falsata sia per coloro che avevano il bonus (e che forti di un “tesoretto” di punti, non hanno risposto a molte domande per evitare una decurtazione di punteggio) sia per coloro che non lo avevano (e che per raggiungere i loro colleghi hanno risposto a tutte le domande, anche a quelle in cui erano incerti, subendo così la decurtazione per l’errore nella risposta).
La determinazione dei posti disponibili e le istruttorie.
Nelle istruttorie dei tavoli tecnici hanno partecipato gli Ordini Professionali, “in barba” a quanto stabilito dall’Antitrust.
Per questo anno accademico il Ministero dell’Istruzione ha assegnato oltre 1.500 posti in meno rispetto a quelli richiesti dal Ministero della Salute, e, secondo i nostri calcoli, i posti da assegnare sono molti di più.
Tutte queste ed altre eccezioni e sub-motivi saranno oggetto delle prime sospensive che verranno presentate al Tar del Lazio, Sezione III Bis, che comincerà ad affrontare i primi casi individuali il 7 novembre 2013.
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