Il Tar di Torino, accogliendo il ricorso presentato dall'Unione degli universitari per il tramite degli avvocati del movimento studentesco U.D.U., ha ordinato alla Regione Piemonte e all’Ente regionale per il diritto allo studio la rideterminazione delle graduatorie ed il risarcimento agli studenti.
A questi dovranno riconoscersi gli importi economici che spettavano loro: intorno ai 2 milioni di euro si aggira la cifra che dovrà essere assegnata agli studenti. Spiegano il coordinatore nazionale dell'Udu Michele Orezzi e l'avvocato Michele Bonetti: "Centinaia di persone che si sono viste negare le borse di studio potranno richiedere ed ottenere in virtù della nostra sentenza tali somme in quanto il Tar ha obbligato alla 'riedizione delle graduatorie delle borse di studio'”
Aggiungono Orezzi e Bonetti: “ Il Tar ha riscontrato una differenza tra l'importo delle borse di studio erogato ed un maggior gettito della tassa regionale richiesta agli studenti: in poche parole prima hanno chiesto agli studenti una tassa regionale e poi di questa tassa regionale quasi due milioni di euro devoluti alle borse di studio degli studenti sono stati illegittimamente sottratti alla loro funzione".
Quello che si chiede agli enti che hanno gestito le risorse destinate in contributi a studenti è di riportare le stesse nei canali giusti di spesa, cioè come assegno agli universitari; l’amministrazione regionale ha sempre sostenuto di aver destinato quei soldi <<a spese comunque inerenti al diritto allo studi>>, come l’allestimento di posti letto in residenze universitarie o servizi agli studenti.
Si tratta , insomma, di un concetto allargato di borsa di studio come sottolinea l’avvocato Michele Bonetti, che ha seguito il caso per gli universitari : «È evidente che quella concezione non sta in piedi.“Borsa di studio” vuol dire un contributo in denaro diretto allo studente, non posti letto, campetti sportivi per gli universitari, progetti culturali nelle residenze».
E’ questa la ragione che portò gli studenti due anni fa (sei in particolare, esclusi dalle graduatorie Edisu per ricevere il contributo) a presentare ricorso. Ed è la stessa ratio che spinge ora, anche a seguito del vittorioso provvedimento, l’assessore regionale ai rapporti con l’Università, Elena Maccanti, a fissare un incontro urgente sul tema in attesa di pronunciarsi sul punto.