Come noto i ricorsi instaurati per la partecipazione al concorso straordinario indetto con D.D. 1546/2018 non hanno ottenuto, da parte del TAR del Lazio, esiti favorevoli.
Gli unici provvedimenti di accoglimento, che hanno consentito e consentiranno ai nostri ricorrenti di prendere parte alla procedura concorsuale, sono stati resi su procedimenti peculiari relativi all’ammissione del personale educativo abilitato tramite il concorso del 2000 (http://www.avvocatomichelebonetti.it/campagne/scuola/1978-per-la-prima-volta-ammessi-i-ricorrenti-educatori-al-concorso-straordinario), all’ammissione di una ricorrente alla quale non era stato pienamente riconosciuto uno dei due anni di servizio necessari quale requisito di accesso alla procedura (http://www.avvocatomichelebonetti.it/campagne/scuola/precari-della-scuola/1966-il-tar-del-lazio-accoglie-con-sentenza-il-nostro-ricorso-per-la-partecipazione-al-concorso-straordinario-di-una-ricorrente-in-virtu-di-interpretazione-costituzionalmente-orientata-e-senza-rimessione-alla-corte-costituzionale) e, in ultimo, vi è stato l’accoglimento cautelare da parte del Consiglio di Stato sulla casistica dei docenti in possesso del diploma di maturità magistrale in ruolo con riserva processuale e iscritti nelle liste riservate ex L. n. 68/99 (http://www.avvocatomichelebonetti.it/campagne/scuola/precari-della-scuola/1999-concorso-straordinario-nuova-importante-vittoria-al-consiglio-di-stato).
Salvi i citati casi, ad oggi l’orientamento cautelare rimane negativo anche alla luce di una pronuncia della Corte Costituzionale che si è espressa negativamente su campi concorsuali analoghi.
Pertanto l’unica strada è provare a mutare la giurisprudenza di merito dinanzi al CdS, considerando l’orientamento negativo del TAR e l’orientamento non positivo espresso dal Consiglio di Stato in sede cautelare, che ci ha portato a desistere dalla richiesta di concessione di un provvedimento provvisorio nell’immediato.
Le prossime udienze di merito dinanzi al Consiglio di Stato sono calendarizzate per il 12 dicembre 2019 e riguardano i ricorsi volti al riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie e comunali, per le quali riteniamo particolarmente evidente l’ingiustizia perpetrata dal MIUR.