Con sentenza dello scorso 14 marzo, il Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa, ha annullato la sentenza emessa dal giudice di prime cure relativa al giudizio, patrocinato dall’Avv. Michele Bonetti, founder dello Studio Bonetti Delia, avente ad oggetto la mancata ammissione alla prova orale del concorso per n. 566 posti di collaboratore professionale sanitario – infermiere bandito dall’ASL Bari nel mese di dicembre del 2019.
Nello specifico le appellanti prendevano parte alle prove scritta e pratica della suddetta procedura, superandole entrambe e venendo così ricomprese nella graduatoria in attesa della convocazione per la successiva prova orale che avrebbe dovuto chiudere il ciclo di prove programmate.
Tuttavia, a seguito di rilievi sulla correttezza di alcune delle 30 domande somministrate in sede di prova scritta, la Commissione, invece che attingere alle c.d. domande di riserva – poste a chiusura della prova al fine di porre rimedio ad eventuali anomalie delle domande - nel caso delle concorrenti ha provveduto alla rivalutazione del punteggio e dunque alla pubblicazione di una rettifica della graduatoria da cui le appellanti prendevano contezza della loro esclusione.
Il G.A., accogliendo le censure avanzate dall’Avv. Bonetti suffragate dalla perizia svolta sui quesiti sottoposti in sede concorsuale, ha ritenuto l’appello non manifestamente infondato e, pertanto, ha accolto le doglianze delle appellanti, ammettendole, conseguentemente, a sostenere la prova orale.
L’Avv. Michele Bonetti commenta l’accoglimento ottenuto come “un provvedimento fondamentale in quanto ribadisce che, soprattutto nell’espletamento delle procedure concorsuali, l’Amministrazione coinvolta debba sempre ispirarsi alla parità di trattamento dei candidati e al contemperamento degli interessi al fine di garantire la trasparenza e il buon andamento nonché la massima partecipazione ai concorsi pubblici; nello stesso concorso, su altre domande, l’Amministrazione aveva provveduto ad attingere alle domande di riserva”.
Il provvedimento, anche a seguito di riassunzione, permetterà dunque l’accesso delle appellanti alla prova orale a seguito della quale potranno ambire a stabilizzare la propria posizione lavorativa da anni precaria.