Giustizia fatta per gli oltre 10.000 studenti che hanno visto il loro diritto allo studio leso da una delibera dell’Università di Palermo che li ha obbligati a pagare una tassa di 219euro da cui dovevano per legge essere esonerati.
Insieme alle Associazioni Studentesche dell’Ateneo palermitano abbiamo presentato prima una diffida e poi un ricorso per chiedere l’annullamento del provvedimento che, ancora una volta, ledeva coloro che per Costituzione sono “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” e che “hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, ovvero gli studenti idonei al conseguimento della borsa di studio (avendo come requisiti sia il merito accademico che il reddito familiare basso).
Questa vittoria rappresenta uno stendardo di giustizia all’interno di un sistema universitario che continua ad opprimere le famiglie degli studenti, già onerate da ingenti tasse.
Inoltre questa battaglia è per noi significativa in quanto, per la prima volta, tutte le associazioni studentesche si sono unite per difendere i diritti degli studenti.
Ecco il comunicato delle associazioni studentesche: