L’avv. Michele Bonetti dell’Unione degli Universitari nella sua rubrica mensile su “il Corriere dell’Università Job” - mensile che propone approfondimenti sulla politica universitaria, con informazioni e guide di orientamento per studenti, docenti e addetti ai lavori - ha fornito consigli utili per gli studenti universitari per difendersi dalle “nuove vie” del numero chiuso, introdotto in alcuni casi dalle università in maniera irregolare ed illegittima.
Nel primo e più diffuso giornale di informazione per gli studenti universitari italiani l’Avv. Bonetti aveva già affrontato precedentemente la tematica del numero chiuso con riguardo alle irregolarità presenti nei test di accesso nelle facoltà ove l’istituzione di questo è prevista ex lege - dando loro indicazione su un eventuale ricorso da proporre - ed ancor prima aveva fornito delucidazioni su argomenti quali, ad esempio, la scelta del corso universitario.
Nell’intervista sul predetto mensile - che opera da quindici anni nell’editoria universitaria ed è promotore di molte iniziative speciali dedicate ai giovani - in primo luogo egli ha ribadito che il numero chiuso, o accesso programmato che sia, può essere istituito solo in alcune facoltà e deve previamente seguire un preciso procedimento con una serie di formalismi e verifiche, così come impone la legge 264 del 1999 che disciplina la “materia degli accessi ai corsi universitari”, delineando i casi di programmazione.
Nel caso in questione i riflettori sono stati “puntati” su Pisa, ove l’Ateneo ha mascherato, dietro meri test valutativi, dei veri e propri test a numero chiuso. Pertanto, per il tramite
dell’Udu e del Suo coordinatore nazionale Michele Orezzi, è stato predisposto ed inoltrato un ricorso a tutela della violazione subita dagli studenti, che hanno visto accolte le proprie ragioni e sono stati ammessi con decreto cautelare dal Tar Toscana, nella persona del Presidente Giudice Paolo Buonvino.
In allegato il testo completo dell'intervista.