Con la sentenza n. 5287/2022, il TAR Lazio – Sez. III Quater ha condannato una Azienda Sanitaria Locale al pagamento di 10.000 euro, oltre rivalutazione e interessi, per la tardiva assunzione di una candidata penalizzata da un errore nella valutazione dei titoli concorsuali.
Il Tribunale ha affermato che la colpa della Pubblica Amministrazione nella gestione di una procedura concorsuale comporta un danno patrimoniale risarcibile, anche se il rapporto di lavoro non era ancora sorto.
La liquidazione può avvenire in via equitativa, considerando la differenza retributiva e le circostanze concrete.
Restano esclusi i danni non dimostrati e la ricostruzione di carriera, applicabile solo a rapporti già in corso.
Cosa insegna questa decisione ai ricorrenti:
1. Documentare con precisione il ritardo e la sua causa amministrativa.
2. Provare l’esistenza di un pregiudizio economico (differenza retributiva, perdita di chance).
3. Richiedere la liquidazione equitativa quando il danno non è quantificabile nel dettaglio.
4. Applicare i principi del debito di valore: rivalutazione ISTAT e interessi legali anno per anno.
5. Dimostrare la diligenza del candidato e l’assenza di colpa, elementi decisivi per il riconoscimento del risarcimento.
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