Settantadue lauree in lettere e filosofia dovranno essere annullate. L’Ateneo interessato è l’Università della Calabria, dove è stato portato alla luce un sistema fraudolento mediante il quale gli studenti si attribuivano esami mai sostenuti arrivando, in tal modo, a conseguire la laurea in breve tempo e senza fatica alcuna.
I reati di falso nonché l’introduzione abusiva nel sistema informatico dell’Ateneo costituiscono l’accusa mossa agli studenti e ad alcuni tutor. La procura di Cosenza e poi quella di Catanzaro si sono occupate delle indagini della c.d. “Operazione 110&Lode” fin dal marzo 2011, a seguito della denuncia di Raffaele Perrelli, preside della predetta facoltà.
Sono stati sequestrati oltre ventimila atti attraverso i quali è stata possibile l’individuazione delle modalità con le quali gli studenti riuscivano a “superare” fino a sette esami in un solo giorno: l’espediente era dato dalla fotocopia di uno statino già utilizzato, unitamente alla sostituzione sullo stesso del nome di colui in capo al quale si voleva attribuire l’esame e l’apposizione di una firma falsificata di un docente.
La Procura ha fatto compiere accertamenti grafologici dai quali sono risultati falsati anche esami di molti docenti come quelli dell'ex preside Franco Crispini; tra gli indagati c’è anche il giornalista Rai Pino Nano. Il rischio che si prospetta ora per gli indagati, se ritenuti colpevoli, è l’annullamento del titolo di laurea.