Appena costruito, già sequestrato: e a pagarne il prezzo sono gli studenti
Tra le opere di ricostruzione per restituire all’Aquila il suo importantissimo polo universitario, c’è il nuovo campus di Cavallari di Pizzoli. Nell’Ottobre 2010 un blitz della Guardia di Finanza ha messo i sigilli alla struttura e inviato undici avvisi di garanzia, tra cui quelli per il sindaco di Pizzoli, i proprietari dei terreni edificati e responsabili della ditta Fer.srl che ha realizzato l’opera.
Tra i reati contestati, la trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle norme urbanistiche, la mancanza di un piano di lottizzazione valido, la progettazione e realizzazione in difformità alle prescrizione del P.R.G., falso ideologico, realizzazione delle opere in area sottoposta a vincolo paesaggistico senza la prescritta autorizzazione, realizzazione dell'opera non osservando la distanza minima di 150 m dal fiume Aterno (i manufatti risultano realizzati ad una distanza inferiore di 50 m rispetto all'argine del fiume ed in ogni caso ricadono all'interno della fascia di rispetto), danneggiamento delle bellezze naturali e dei luoghi e violazione dei vincoli paesaggistici.
Un’indagine che nasce dalle tante denunce sulla discussa struttura, tra cui quelle dell’associazione Italia Nostra e dell’Unione degli Universitari. Non è l’unico caso di ricostruzione effettuata con ombre pesanti di illeciti, quando non addirittura di infiltrazioni di aziende legate alla criminalità organizzata. La causa di tutto questo va ricercata nelle procedure di emergenza consentite per i lavori del dopo- terremoto, che scavalcano tutte le istituzioni e impediscono di agire con la dovuta trasparenza e gli indispensabili controlli.
Mentre tre delle undici palazzine del campus restano sotto sequestro, a pagare le conseguenze di tutto questo sono gli studenti: molti di loro, infatti, avevano già versato caparre e primi canoni per l’affitto di locali adibiti a residenza universitaria all’interno del campus. Per tutti loro, oltre 260 ragazzi, si è mobilitata l’Unione degli Universitari, che per tramite dell’Avvocato Michele Bonetti sta agendo per vie legali per ottenere i doverosi risarcimenti.
In seguito ai ricorsi, molti di loro hanno ottenuto e stanno ottenendo la restituzione delle somme versate e adeguati risarcimenti economici per il danno patito.
Mentre prosegue l’azione legale, c’è da augurarsi che al più presto l’Università dell’Aquila possa tornare a garantire il diritto allo studio in strutture idonee, sicure, costruite secondo tutte le regole vigenti e nel pieno rispetto dei criteri di trasparenza e legalità .