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Domenica, 18 Maggio 2014 18:16

LE PROVE INVALSI: L’ENNESIMO TEST DISCRIMINATORIO NEL PANORAMA SCOLASTICO ITALIANO

 

Nato per semplici fini statistici e con lo scopo di individuare le criticità del sistema didattico italiano, l’ormai famigerato Invalsi sta assumendo sempre di più i connotati dell’ennesimo test discriminatorio che purtroppo da tempo caratterizza l’istruzione pubblica in Italia.

Il 13 maggio verranno somministrate alle seconde classi della scuola superiore le prove INVALSI. Come ogni anno si accende il dibattito attorno a questo tema, e non si arriva mai a delle conclusioni o delle modificazioni del sistema attuale. Come sempre, sono gli studenti e il sistema scolastico a pagarne le più care conseguenze.

Dichiara Alberto Irone, Portavoce della Rete degli Studenti Medi: "Le prove INVALSI sono state pensate e create a soli fini statistici per avere un quadro quanto più chiaro possibile della situazione e delle problematiche del nostro sistema scolastico. E' chiaro, però, che per come sono strutturate attualmente non riescono a fornire dei dati che portano ad un'analisi delle problematiche davvero completa e reale, perché non si vanno a considerare molte variabili che incidono profondamente sul rendimento di uno studente, come: condizione economica, sociale e familiare di partenza, situazione scolastica e peculiarità dello studente. Inoltre, i dati ricavabili dalle prove INVALSI dovrebbero essere utilizzati per individuare le situazioni più critiche sulle quali andare ad agire, in modo da portare il livello minimo dell'apprendimento sempre più verso l'alto, cosa che non è stata ancora messa in atto mentre invece qualcuno ha proposto di utilizzarli per individuare le scuole “migliori” da premiare.

Valutare la scuola pubblica è necessario, ma questo va fatto solo con l’obiettivo politico di intervenire nel sistema per portare tutte le scuole allo stesso livello di qualità, ascoltando e permettendo a chi la scuola la vive ogni giorno di dare il proprio contributo fondamentale in questo processo: per questo chiediamo che il MIUR apra subito un tavolo con tutte le componenti del mondo della scuola per cambiare i test INVALSI ridefinendone completamente i parametri. Allo stesso tempo chiediamo che venga istituita una commissione ministeriale permanente con le rappresentanze di studenti, docenti e genitori che ne valuti i risultati e decida cosa farne”.

Continua Irone: “Non possiamo poi accettare la situazione che si verifica in molte scuole dove le prove INVALSI vengono valutate dai professori come fossero normali compiti in classe: questo sottopone gli studenti a un’enorme pressione psicologica, spesso blocca lo svolgimento dei programmi didattici per settimane e tende a falsare i risultati perché determina condizioni differenti di svolgimento della prova. Si tratta infatti di una pratica illegale, contro cui avvieremo subito una campagna di azioni legali a tutela degli studenti: le prove INVALSI non possono concorrere alla valutazione curricolare degli studenti.

Lo Studio legale Avvocato Michele Bonetti & Partners sarà ancora una volta al fianco degli studenti in questa battaglia per costruire le garanzie di un diritto allo studio in cui nessuno in nome di un discutibile sistema di valutazione dei “migliori” dovrà e potrà essere lasciato indietro.

Ultima modifica il Domenica, 18 Maggio 2014 18:17