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Martedì, 02 Agosto 2011 11:49

La battaglia per L’Aquila: la nuova casa dello studente

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Le denunce dell’UdU e di Italia Nostra sulla nuova residenza universitaria

Come dimenticare la tragedia della Casa dello Studente dell’Aquila? Una vicenda tremenda, che ha spezzato delle giovani vite e che ha distrutto uno degli aspetti fondamentali della vita del capoluogo abruzzese: la vita universitaria. Con 27.000 studenti, l’ateneo aquilano era un polo di attrazione verso tutta la Regione, ma anche verso molte realtà del Mezzogiorno e del Centro Italia. Un aspetto fondamentale della rinascita della città, dunque, che non può essere trascurato, è la ripresa delle attività e del lustro dell’università aquilana.

Parte di questo progetto è la nuova residenza universitaria San Carlo Borromeo: la struttura è stata realizzata con fondi pubblici (FAS), secondo modalità definite da un accordo di programma del giugno 2009 firmato da Comune, Provincia e Regione, insieme alla Regione Lombardia, alla Protezione Civile e alla Curia Arcivescovile dell’Aquila.

Secondo il protocollo la struttura, realizzata a beneficio del Comune, viene affidata in gestione alla Regione Abruzzo. La quale, però, ha trasferito a sua volta la gestione all’Arcidiocesi. La quale, ancora, l’ha trasferita a un privato, la Fondazione Giorgio Falciola. Ecco come ti diventa privata una struttura pubblica!

Nonostante numerose proteste e azioni anche in Consiglio Comunale, sono passati mesi senza alcun risultato. L’Unione degli Universitari dell’Aquila, per tramite dell’avvocato Michele Bonetti, ha inviato una formale diffida nei confronti del Comune per chiedere che vengano presi provvedimenti sulla vicenda.

Per approfondire:

Ultima modifica il Giovedì, 22 Settembre 2011 11:59