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Martedì, 31 Agosto 2010 16:30

Diritti alla specializzazione/1

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Campagna per un equo trattamento per chi svolge la specializzazione non medica

Le scuole di specializzazione, sono percorsi di alta formazione che non riguardano soltanto i laureati in medicina e chirurgia, ma numerosi altri corsi universitari di area scientifica-tecnologica-sanitaria.

Si tratta di un periodo intensivo di formazione sul luogo di lavoro, con obbligo di frequenza e rapporto esclusivo tra lo specializzando e la struttura coinvolta. Un periodo di transizione tra la fine degli studi e l’inizio del lavoro vero e proprio, in cui attraverso la pratica e l’esperienza si affinano conoscenze e capacità.

Molto spesso, tutti gli specializzandi, svolgono funzioni indispensabili alle strutture che li ospitano e finiscono per sopperire alle mancanze di personale e di risorse facendo parte dell’organico vero e proprio.

Ai medici specializzandi, è riconosciuta una borsa di studio nazionale (spesso bandita in ritardo e in numero non sufficiente per tutte le aree di specializzazione).

Ai laureati in corsi diversi da quello di Medicina e Chirurgia, questo diritto non è riconosciuto. Si tratta, ad esempio, di psicologi, odontoiatri; fisici, chimici, biologi e biotecnologi impiegati nei laboratori; e ancora farmacisti, veterinari, nutrizionisti, scienziati agrari ed agroalimentari, veterinari.

Costoro, non più studenti ma non ancora lavoratori, non godono dei diritti né dell’una, né dell’altra categoria. Non hanno una borsa di studio né uno stipendio e nemmeno i contributi. Né è possibile per loro, dato l’obbligo di frequenza e l’esclusività del rapporto con la struttura interessata, cercare un altro impiego per sostentarsi autonomamente. La “colpa” è del decreto ministeriale dell’1 agosto 2005, che riconosce la remunerazione soltanto agli specializzandi in Medicina e Chirurgia.

Sulla base di un’ingiustizia che riguarda persone altamente specializzate, sono nati alcuni ricorsi per chiedere il rispetto dell’art. 2126 del codice civile per il lavoro, riguardante il contratto “nullo o annullabile”. O inesistente, come nel caso degli specializzandi, secondo l’Avvocato Michele Bonetti.

Per rimediare almeno ad una delle tante piccole e grandi difficoltà che affliggono chi ha dedicato molti anni della propria vita allo studio e alla formazione.

Per saperne di più:

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Ultima modifica il Mercoledì, 21 Settembre 2011 17:51