Il caro-affitto per gli studenti universitari dipende anche dalle “false” agenzie
Il caro-affitti, lo sappiamo, è un problema grave nel nostro Paese, che colpisce soprattutto nelle grandi città, causando enormi difficoltà anche alle famiglie. Da tempo non abbiamo politiche per la casa che riescano a garantire l’emersione del nero, canoni più equi e diritti per gli inquilini.
Vittime predestinate del caro-affitti sono soprattutto gli studenti universitari fuori sede: una popolazione molto vasta, circa 700.000 studenti, che affolla le principali città universitarie generando profitti attraverso la locazione di stanze e appartamenti a prezzi esorbitanti e spesso senza garanzie.
A Roma, per una stanza singola in zona universitaria si spende in media 500 euro, per una doppia 350. A Milano, Bologna, Firenze, la situazione non è migliore. Avere diritto al posto negli studentati non è una garanzia, perché molti restano comunque in liste d’attesa interminabili: i posti messi a disposizione dallo Stato non superano i 35.000.
Un fenomeno molto preoccupante è emerso da numerose denunce raccolte dall’Unione degli Universitari: molti studenti per trovare casa si affidano ad agenzie di intermediazione, che trattengono una mensilità di affitto come compenso per la stipula di un contratto di locazione. Alcune di queste agenzie, però, pare che trattengano un compenso di circa 200 euro in sei mesi per l’impegno a trovare la casa allo studente (o all’immigrato) con un margine di successo presentato all’80%. Una casa che, però, quasi mai viene trovata nonostante l’esborso della quota. L’Avvocato Bonetti, per conto dell’UDU, ha avviato alcune segnalazioni alla Camera di Commercio per verificare i requisiti di queste agenzie e chiedere, in caso contrario, le adeguate sanzioni amministrative.
Occorrono, però, controlli da parte delle istituzioni su questo fenomeno e politiche più coraggiose per la casa e contro il caro-affitti.