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23 Nov

IL T.A.R. DEL LAZIO ANNULLA IL BANDO E IL REGOLAMENTO PER L’ACCESSO AL CONCORSO DI SPECIALIZZAZIONI MEDICHE. POSSONO PARTECIPARE ALLA PROCEDURA SELETTIVA ANCHE I CORSISTI DI MEDICINA GENERALE. In evidenza

Il T.A.R. del Lazio ha disposto l’annullamento dell’intero Regolamento e del bando di concorso nella parte in cui non consentiva la partecipazione al concorso di specializzazioni mediche ai canditati iscritti ai corsi di Medicina Generale.

L’On.le T.A.R. del Lazio, in aderenza alle doglianze proposte dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, name founders di Bonetti e Delia ha rilevato, con Sentenza emessa in data 23 novembre 2020, relativamente alla parte in cui si chiedeva ai corsisti di MMG di “interrompere” il proprio percorso per poter partecipare alla procedura selettiva, ha disposto che per “interruzione” del corso deve intendersi la sospensione della frequenza con conseguente obbligo di recupero delle giornate di formazione perse per poter partecipare alle prove della procedura concorsuale.

Il Collegio della Sez. III° dell’On.le TAR ha rilevato che l’anzidetta interpretazione, così come sostenuto dallo Studio Legale Bonetti & Delia, appare essere l’unica razionale in quanto, differentemente da quanto sostenuto dal Ministero nel bando impugnato, l’imporre al medico che intenda concorrere per una delle scuole di specializzazione la preventiva rinuncia al corso di formazione in Medicina Generale, determina uno sproporzionato ed illogico sacrificio per l’aspirante candidato.

Difatti, si rileva l’illegittimità e l’illogicità nonché l’eccessivo onere a carico dei soggetti che, in ossequio al bando impugnato, si vedevano costretti ad abbandonare un corso a cui si erano legittimamente iscritti, soltanto per poter partecipare alla procedura concorsuale, con perdita irreversibile di uno o più anni di formazione e contemporanea assunzione del rischio, insito nell’alea della procedura concorsuale, di non ottenere poi alcuna posizione utile ai fini dell’accesso ad una delle scuole.

Il T.A.R. ha poi fatto propri gli argomenti spesi in ricorso circa l’oggettiva diversità dei due corsi evidenziando che “i due corsi in oggetto sono oggettivamente eterogenei – atteso che quella di Medicina Generale non è una specializzazione ma un corso di formazione specifica e che le due realtà si pongono su diversi livelli di progressione nella formazione di più alto livello – al contrario di quanto stabilito dal bando (art. 4) e dal Regolamento (D.M. 10 agosto 2017, n. 130, art. 2), ad avviso del Collegio, non è né legittimo né logico pretendere la preventiva rinuncia da parte del medico iscritto al corso di formazione specifica e costringere lo stesso ad una scelta irreversibile che agisce, inevitabilmente, quale coazione psicologica a desistere dall’intraprendere la strada della specializzazione”. “Sempre nella prospettiva di una interpretazione costituzionalmente orientata della norma in questione”, continua il T.A.R., “il Collegio sottolinea che il diritto allo studio ex art. 34 Cost. comprende anche la libertà di mutare il campo dell’esercizio professionale, di conseguenza il forte condizionamento della scelta del settore formativo-professionale che le disposizioni impugnate (regolamentare e del bando SSM) arrecano nei confronti degli iscritti a Medicina Generale, va a ledere un valore costituzionale, dovendosi anche considerare che sono notoriamente assai limitate, per un medico laureato ed abilitato, le possibilità d’inserirsi (come dipendente o come libero professionista) in un qualsiasi ambito professionale, senza avere conseguito il titolo di specializzazione“.

Nella Sentenza, inoltre, in aderenza a quanto sostenuto dagli Avvocati Bonetti e Delia, è stata rilevata una evidente e ingiustificata disparità di trattamento rispetto ai soggetti che siano già iscritti alle scuole di specializzazione medica ai quali non è imposta dal bando alcuna rinuncia preventiva al corso che stanno frequentando.

Si tratta di una sentenza giusta, che consente finalmente ai ricorrenti interessati di poter partecipare alla procedura senza rinunciare al corso di Medicina Generale. – commentano gli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, founders dello studio Bonetti & Delia – Questi ragazzi potranno serenamente concorrere alla procedura concorsuale e, in caso di esito negativo, continuare il loro percorso di formazione senza dovervi rinunciare. Siamo molto soddisfatti di aver consentito loro di poter affrontare la procedura con maggiore serenità”.