I nuclei della Guardia di Finanza di tutta Italia stanno eseguendo estese attività di indagine su tutto il territorio nazionale al fine di accertare le posizioni dei Docenti università in relazione all’ipotesi di violazione della Legge 240/2010. Tale norma impedisce, ai Docenti con contratto “a tempo pieno” di svolgere attività diverse da quelle espressamente autorizzate dall’Ateneo presso cui si svolge la pubblica funzione.
La Magistratura Superiore della Corte dei Conti, in alcuni casi, contesta il capo di imputazione di danno erariale ai soggetti che, seppur beneficiari di un contratto a tempo pieno, svolgono ulteriori attività.
Plurime sono le richieste di assistenza che sono pervenute al nostro studio legale da parte di soggetti che si sono visti coinvolti in tale procedura.
Seppur la normativa in materia risulta essere particolarmente complessa, le competenze acquisite negli anni nel settore ci consentono di seguire ogni fase della procedura fornendo il massimo ausilio ai Professori che, nella maggior parte dei casi, hanno agito con diligenza e buona fede, ponendo sempre al centro gli interessi degli atenei e dei propri studenti e comunque spesso anche con l’espresso avallo degli Atenei.
Per ciò che attiene le presunte violazioni alla Legge 240/2010, un numero considerevoli di contestazioni interessano l’art. 6 della richiamata norma. Ci si riferisce soprattutto all’ipotesi di esercizio di “attività libero-professionale” in regime di tempo pieno.
A tal proposito è bene precisare che non tutte le attività extra ed intra – murarie, che ad una prima sommaria valutazione sembrerebbero rientrare nelle fattispecie contrarie alla Legge 240/2010 poi effettivamente lo sono.
Difatti, seppur volta ad evitare il cd “doppio lavoro” da parte dei Docenti universitari, la norma a cui ci riferiamo pone anche una serie di attività che non devono essere necessariamente autorizzate da parte dell’Ateneo. Ovviamente in tale ipotesi la 240 del 2010 deve essere letta in combinato disposto con i vari regolamenti delle Università ove l’interessato presta servizio.
In ipotesi di contestazioni mosse dalla Guardia di Finanza, esse vengono poi trasmesse alla Procura presso la Corte dei Conti. Ciò posto, esse possono essere plurime e molteplici e, in ogni caso, non sempre le confutate condotte risultano in violazione della normativa in materia di danno erariale.
Ovviamente ogni singola posizione merita di essere ben approfondita e valutata singolarmente.
Lo Studio è disponibile a prestare consulenza ed eventuale assistenza ai Docenti interessati dagli accertamenti in essere che, come si apprende dalle maggiori testate nazionali, hanno oramai raggiunto un numero considerevole di soggetti in tale situazione. http://www.avvocatomichelebonetti.it/index.php
A tal fine si rimette l'indirizzo mail dello studio: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.