Stampa questa pagina
22 Giu

Il TAR accoglie il ricorso dell’ANPRI contro l’ENEA che nega il diritto dei ricercatori e tecnologi ad avere un proprio rappresentante negli organi di governo

La Segreteria nazionale dell'ANPRI, difesa dallo studio legale Bonetti&Delia nella controversia instaurata contro l'ENEA per il riconoscimento del diritto dei ricercatori ad avere una rappresentanza elettiva all'interno del CdA dell'Ente, ha appena pubblicato il seguente comunicato:

"Con il ricorso presentato al TAR del Lazio, l’associazione ANPRI (Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca), unitamente ad alcuni ricercatori dipendenti dell’Ente Pubblico ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), assistiti dallo studio legale Bonetti & Partners, hanno chiesto l’annullamento dello Statuto ENEA pubblicato in data 8 marzo 2017.

Tramite il nuovo statuto, approvato per dare esecuzione al d. lgs. n. 218/2016 di riordino della normativa vigente in tema di Enti pubblici di ricerca, difatti, l’ENEA nega il diritto dei ricercatori e tecnologi interni ad avere un proprio rappresentante di natura elettiva all’interno del Consiglio di Amministrazione, diritto espressamente sancito dall’art. 2 del citato decreto 218.

In conseguenza di tale palese illegittimità e dopo aver inutilmente cercato di convincere l’Agenzia a tornare sui propri passi, l’ANPRI si è vista costretta a ricorrere al TAR Lazio per veder finalmente riconosciuto il giusto diritto dei dipendenti dell’ente ad incidere, tramite un loro rappresentante, sulle politiche e sulle decisioni organizzative della struttura.

In data 14.06.2017 il Tribunale si pronunciava sulla fase cautelare della procedura incardinata, accogliendo le richieste formulate dallo studio legale in riferimento ad una sollecita fissazione dell’udienza di merito.

Il TAR Lazio ha così espresso un primo indirizzo favorevole nei confronti dei ricorrenti, manifestando grande attenzione verso i diritti dei ricercatori e tecnologi dell’ENEA e aprendo nei fatti un importante varco nella situazione di illegittimità perpetrata sino ad oggi.

Quello odierno si configura come un importante risultato nella battaglia patrocinata dall’ANPRI, volta alla concreta tutela dei diritti dei ricercatori italiani e al raggiungimento del graduale autogoverno degli enti pubblici di ricerca".

Il presente comunicato è estratto dal sito ufficiale dell'ANPRI www.anpri.it

Ultima modifica il Giovedì, 22 Giugno 2017 18:47