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10 Feb

Vinta la battaglia dall'UDU di L’Aquila su scienza della formazione

Il trionfo del ricorso come l’incipit di un cammino all’insegna della legalità. Tutti i ragazzi, nel frattempo, possono studiare!

Una “soglia minima” di punteggio pari a 60 su 80 punti, come si legge nel DM 4 agosto 2011, è imposta quale limite per ottenere la sufficienza nei test di ingresso di scienze della formazione dall'ex Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ed è sembrata un disincentivo per gli studenti desiderosi di accedere alla facoltà prescelta.

Nelle prove per l’ammissione al Corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria, infatti, l’arduo  risultato è stato raggiunto soltanto da parte di 102 ragazzi: l’evidente conseguenza di ciò è stata il fatto che 148 posti sono rimasti non assegnati su ben 250 messi a disposizione.

In altre parole, ad oltre la metà degli studenti rientranti nella graduatoria non è stata conferita la facoltà di intraprendere gli studi. Per contrastare l’ingiustizia da loro subita per il fatto che non sono stati utilmente inseriti nella graduatoria di ammissione al corso di laurea,  l'Unione degli Universitari di L'Aquila, assistiti dall'avvocato Michele Bonetti, per il tramite del responsabile dell’organizzazione Michele Di Biase, ha promosso ricorso al TAR.

Ne è derivata un’ordinanza vittoriosa, la quale ha dichiarato illegittimo il limite di votazione predetto e ha ammesso 30 studenti al corso di laurea. Si tratta di un traguardo significativo, come ha sottolineato il Coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari Michele Orezzi, tuttavia dopo la battaglia si auspica di vincere “la guerra”.

La portata del fenomeno, infatti, è grande: ci sono ancora tantissimi posti da assegnare e l’obiettivo attuale consiste nell’estendere i vantaggi conseguiti alle altre città italiane, agli studenti che non hanno avuto la possibilità di fruire dei ricorsi.

Lo stesso legale dell'Unione degli Universitari, nel ribadire l’importanza di tutta la questione, ha evidenziato il rischio di chiusura per molti corsi, qualora il fenomeno descritto prosegua nel suo verificarsi. Pertanto, benché soddisfatto della sentenza, si augura che il Ministro Profumo possa prendere atto della stessa così da consentire l’assegnazione dei posti liberi residui.


Ultima modifica il Mercoledì, 22 Febbraio 2012 11:32