L’avv. Michele Bonetti dell’Unione degli Universitari nella sua rubrica mensile su “il Corriere dell’Università Job” - mensile che propone approfondimenti sulla politica universitaria, con informazioni e guide di orientamento per studenti, docenti e addetti ai lavori - ha affrontato il caso dei test truccati, ovvero quiz modificati dopo le prove per l’ammissione al corso di Medicina e Chirurgia, in primo luogo presso l’ateneo di Tor Vergata.
Nell’intervista sul predetto mensile - che opera da quindici anni nell’editoria universitaria ed è promotore di molte iniziative speciali dedicate ai giovani - egli ha affermato che, a seguito delle discrepanze svelate dall’esame di alcune minute, veniva effettuata una perizia calligrafica da cui si evinceva il fatto che alcune crocette erano state annerite poi cancellate nonché la presenza sul compito di penne diverse e pressioni diverse.
L’Avv. Bonetti ha spiegato che, nel caso in oggetto, è chiaro che ci si trova di fronte ad una violazione delle regole di segretezza e dell’anonimato nelle correzioni dei compiti. Un tale episodio si è nuovamente verificato in altre selezioni da altri atenei come quello di Campobasso, Sassari, Messina e tanti altri che hanno optato per modalità di concorso tali da integrare una violazione della regola dell’anonimato dei compiti, ovvero quando si corregge un compito non si deve sapere a chi appartiene. Ciò per evitare che chi giudica e corregge i compiti e test sia “condizionato” e non imparziale.
In particolare, a Campobasso e a Sassari, nel settembre del 2012 hanno prima identificato i candidati all’ingresso, poi hanno consegnato i tesserini di riconoscimento, infine hanno chiesto di lasciare la carta di identità accanto al compito dove vi è il codice di identificazione della prova. Per quanto concerne Campobasso, il Tar ha sospeso la graduatoria e, in virtù del nuovo sistema delle graduatorie aggregate, esteso la sospensione agli Atenei di Bari e Foggia; il Tar di Cagliari si è pronunciato emettendo una sentenza con cui in un colpo solo ha ammesso in sovrannumero cento studenti.
Bisogna precisare, tuttavia, che il problema non è solo il sistema di correzione del test, ci sono troppe anomalie nelle graduatorie. L’avv. Bonetti conclude auspicando due possibili soluzioni a questo “arbitrio totale”: riscrivere le regole con i soggetti che fruiscono del test, ovvero gli stessi studenti, o immaginare l’accesso all’università senza test con una dura e vera selezione in corsa come era una volta.
In allegato il testo completo dell'intervista.