L’avv. Michele Bonetti dell’Unione degli Universitari nella sua rubrica mensile su “il Corriere dell’Università Job” - mensile che propone approfondimenti sulla politica universitaria, con informazioni e guide di orientamento per studenti, docenti e addetti ai lavori - ha affrontato la problematica frequente al giorno d’oggi, di ragazzi, giovani ma non solo, che si trovano ad essere vincolati da contratti stipulati fuori dai locali commerciali, magari conclusi all’uscita dall’Università (o da uno Studio, fuori da un laboratorio, da un negozio etc.), ed afferenti l’acquisto di libri, riviste o abbonamenti del genere più vario.
Nell’intervista sul predetto mensile - che opera da quindici anni nell’editoria universitaria ed è promotore di molte iniziative speciali dedicate ai giovani - in primo luogo egli ha ribadito che a proporre le sottoscrizioni dei predetti contratti sono Associazioni, Centri di preparazione universitaria o, comunque, professionisti esperti in vendite che hanno alla base pratiche commerciali scorrette e, non di rado, si rivelano vere e proprie truffe.
L’Avv. Bonetti ha spiegato che il consumatore senza alcuna penalità e senza specificare il motivo, entro dieci giorni lavorativi, ha il diritto di recedere mediante l’invio di una comunicazione scritta alla sede del venditore mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento o mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le quarantotto ore successive.
Non bisogna dimenticare che, in alcuni casi estremi, la vendita, oltre che commercialmente aggressiva, può integrare gli estremi del reato di cui al 640 c.p., ovvero la truffa.
In allegato il testo completo dell'intervista.