In data 2 febbraio 2017 è stata pubblicata una sentenza, nonché un’ordinanza resa in sede di ottemperanza, da parte del Tar del Lazio sulla nota vicenda dello scorrimento della graduatoria, relativamente ai ricorsi UDU patrocinati dagli Avv. Michele Bonetti e Santi Delia. La questione riguarda circa 1000 posti liberi a Medicina ed Odontoiatria che l’UDU ritiene vacanti con riferimento alle graduatorie 2015/2016.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Il Ministero è stato condannato da mesi dal Tar a far scorrere le graduatorie. Dopo queste sentenze, centinaia di studenti sono in attesa di vedere riconosciuto anche dal MIUR il loro diritto a studiare per la facoltà che loro avevano scelto, risultando idonei nella graduatoria chiusa in maniera illegittima da parte del Ministero stesso. Nonostante le rassicurazioni che ci sono state date a più riprese dai vari uffici competenti, siamo di fronte ad un Ministero sordo che continua a non dare attuazione a quanto disposto in decine e decine di sentenze. È un atto di una gravità inaudita! Per questo abbiamo promosso le prime ottemperanze, che hanno continuato a darci ragione: basta perdere tempo, diamo a questi studenti la possibilità di studiare!”.
Continuano gli Avv. Michele Bonetti e Santi Delia: “Abbiamo inoltrato di fronte all’inerzia del Ministero dell’Istruzione, due ricorsi prototipi che hanno stabilito che i posti andranno attribuiti ai ricorrenti secondo l’ordine della graduatoria ed altri articolati criteri. Il Ministero è stato anche condannato alle spese per migliaia di euro e si profilano responsabilità erariali per cui abbiamo già dato mandato di inoltrare un esposto alla Corte dei Conti ed alla Procura di Roma al fine di vagliare eventuali ipotesi di reato”.
Conclude Marchetti: “Grazie alle nostre vittorie saranno riassegnati ai molti studenti comunitari tutti i posti rimasti vacanti degli extracomunitari a seguito della chiusura anticipata della graduatoria. Ora ci chiediamo chi ripagherà gli studenti di mesi e mesi di vita persi quando una sentenza dei Giudici dava loro diritto a studiare? Sul punto stiamo valutando una richiesta di risarcimento danni. Sarebbe davvero surreale se il MIUR decidesse di ripetere anche quest’anno lo stesso errore, chiudendo anticipatamente le graduatorie. Siamo pronti a dare battaglia in ogni sede ed in ogni modo possibile perché questo non accada. Il Ministero deve prendere atto del fallimento del numero chiuso e non nascondersi più dietro un dito, facendo perdere ulteriormente tempo agli studenti: vogliamo il libero accesso.”