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06 Lug

Test d’ingresso, dopo Bari scoppia il caso “Tor Vergata”. Plichi mancanti anche in altre università del Nord. Viene meno il principio di legalita’: ora intervenga il capo del governo

 

La Procura della Repubblica di Roma, a seguito di una querela sporta dall’Unione degli Universitari ha aperto un’indagine concernente i test d’ingresso svoltisi nell’Università di Roma “ Tor Vergata”.

Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari dichiara “Sono anni che monitoriamo i test d’ingresso nella capitale con l’ausilio dell’Avv. Michele Bonetti del foro di Roma. Quest’anno è emerso che in alcune aule di Tor Vergata i ragazzi sono stati messi uno accanto all’altro senza lasciare tra loro un posto libero, così come previsto dalla legge e dai bandi di concorso.

E’ stato consentito, con il presumibile avallo dell’Ateneo di Tor Vergata, che i candidati si potessero sedere liberamente senza posti assegnati. Le analisi della graduatoria hanno fatto emergere come molti candidati abbiano riportato punteggi uguali anche in tutte le varie materie del test; circostanza che, dal punto di vista statistico, è praticamente impossibile e tocca percentuali di probabilità bassissime.

La procura della Repubblica dovrà vagliare questi dati anomali, accomunati tra l’altro dal fatto che questi studenti si trovavano seduti, a gruppetti ampi, fino a 15, uno di fianco l’altro e da una specifica provenienza geografica di tutti i candidati vincitori o con punteggi altissimi, superiori al 40% dei posti messi a disposizione dall’Ateneo: quasi 80 su 176 provengono dalla stessa provincia.

Le indagini condotte dall’Udu per il tramite dell’Avv. Bonetti richiedono inoltre di verificare se tali candidati vincitori e con punteggi stellari provengono da una scuola privata di preparazione al test situata dall’altra parte della penisola che a quanto pare indirizza gran parte dei suoi studenti a Tor Vergata.

Tali dati sono veramente anomali soprattutto se confrontati con altri test svolti dagli stessi soggetti in altri Atenei privati e si aggravano per la partecipazione di medici, odontoiatri e parenti con altri gravi irregolarità.

Sul punto l’Avv. Michele Bonetti dichiara: “Le indagini si stanno estendendo a macchia d’olio: su Bari abbiamo depositato un’ulteriore querela per la nota vicenda del plico rubato che ha determinato un’impennata dei voti di alcuni candidati; altra inchiesta è stata aperta per fatti verificatasi alla Seconda Università di Napoli e alla Federico II. Il problema non è, dunque, solo su Bari e Tor Vergata, ma a quanto pare sono emerse altre due sedi del Nord Italia ove mancano altri plichi.”

Conclude Gianluca Scuccimarra: “Un test come quello di quest’anno non premia affatto il merito e dimostra come in problema debba essere principalmente risolto in sede politica. Da tempo il Governo pare aver abbandonato l’idea della riforma del sistema di accesso all’Università, dopo un primo momento dove si riportavano dei segni di apertura. Facciamo appello, come studenti, alle massime cariche dello stato, al presidente del consiglio Renzi e al Presidente della Repubblica Napolitano affinché non sia solo l’accesso all’istruzione superiore ad essere difeso ma lo stesso principio di legalità su cui si fonda lo stato repubblicano. Ora la politica non può più farsi scudo dietro piccole promesse o deboli difese dello status quo: ora i test di accesso vanno aboliti immediatamente e l’università aperta a tutti! ”.

 

 

Ultima modifica il Domenica, 06 Luglio 2014 20:42