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Martedì, 28 Luglio 2020 11:20

IL TAR DEL LAZIO DISPONE LA RIPETIZIONE DELLA PROVA PER LA CONCORRENTE DSA E RICHIEDE “QUESITI APPOSITAMENTE SELEZONATI” PER I DIVERSAMENTE ABILI. In evidenza

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Con ordinanza n. 4700/2020 il Tar del Lazio ha disposto la ripetizione della prova per la studentessa DSA che nel settembre 2019 sosteneva presso l’Ateneo Sapienza di Roma i test selettivi per l’accesso alla facoltà di medicina e chirurgia, ma non le venivano concessi gli strumenti compensativi previsti dalla legge.

In particolare alla studentessa non veniva concesso l’utilizzo della calcolatrice, strumento necessario in base alla documentazione medica.

Con precedente ordinanza, il TAR del Lazio chiedeva chiarimenti all’Ateneo romano circa l’accaduto e venivano così depositati i verbali dell’aula e la documentazione interna all’Amministrazione, da cui si evinceva chiaramente che nonostante la studentessa avesse trasmesso tutta la certificazione medica necessaria all’ufficio disabile preposto e nonostante quest’ultimo le avesse riconosciuto il diritto ad utilizzare gli strumenti compensativi, al momento dell’espletamento del test selettivo non le veniva concesso di servirsi della calcolatrice: “considerato che, sulla base della documentazione in atti, appare emergere la dedotta impossibilità di avvalersi, nello svolgimento della prova, di tutti gli ausili concessi a parte ricorrente; ritenuto altresì, che stante il pregiudizio dedotto da parte ricorrente, il ricorso risulti prima facie assistito anche dal periculum in mora; ritenuto, quindi, che l’istanza cautelare sia meritevole di accoglimento, per l’effetto ordinando all’Amministrazione resistente di procedere alla riedizione del test, somministrando alla ricorrente quesiti appositamente selezionati e assicurandole il tempo aggiuntivo nella misura massima consentita e l’uso della calcolatrice non scientifica, nel rispetto per il resto delle modalità di svolgimento del test, già prefissato dal Ministero per l’a.a. 2019/2020”.

La decisione del Tar Lazio consolida l’orientamento già da noi delineato e sembra l’Amministrazione faccia fatica a recepirlo, applicando sempre in maniera non consona la normativa in materia di diritto alla studio e disabilità” – tanto dichiara l’Avv. Michele Bonetti, founder dello studio Bonetti & Delia, che continua – “reputo molto importante il passaggio che effettua il Collegio in merito alla necessità di predisporre, da parte del Miur, anche “quesiti appositamente selezionati” in quanto non si può pensare che i test così come ad oggi formulati possano essere sottoposti a tutti gli studenti senza alcuna accortezza per le loro difficoltà. Ad uno studente con problemi di concentrazione, discalculo o dislessico, non può essere chiesto di risolvere un quesito che richiede l’effettuazione di ricordare formule matematiche o di effettuare numerosi passaggi logici. E tale criterio deve essere applicato per tutte le disabilità e, naturalmente, per tutti i concorsi al fine di garantire la par condicio concorsuale”. Chiude l’Avvocato Bonetti “credo che sia importante rendere attuale una normativa che esiste, anche se ciò richiede un enorme sforzo per l’Amministrazione che non può permettere che vi siano discriminazioni di tale specie”.

Ad oggi si attendono le disposizioni del Miur in merito al rifacimento della prova e gli eventuali e successive fasi giuridiche.