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Lunedì, 02 Giugno 2014 20:02

“Il numero chiuso sta uccidendo l’università”

 

Così esordisce nel Suo articolo recentemente pubblicato la giornalista de “Il Tempo” Natalia Poggi di cui si riporta di seguito l’interessante recensione.

Un libro da non perdere per chi ancora s’illude che il numero chiuso per accedere all’università è un «sistema meritocratico» che premia la preparazione, le conoscenze ecc. dei candidati ma anche per chi ha sempre sostenuto il contrario. «Cepus Dei» sottotitoli « Il colpo di Stato » e «La legge che vieta la conoscenza» scritto a quattro mani da un medico Massimo Citro e un avvocato Michele Bonetti (Ed. Uno Editori) è un’inchiesta coraggiosa. Incentrata sulla convinzione che i famigerati «test d’ingresso» andrebbero aboliti (e il ministro dell’Istruzione di turno Stefania Giannini pare orientata su questa strada) non solo perché obsoleti, discriminanti e inutili ma perchè truffaldini e pericolosi. Colpevoli di avere trascinato l’istituzione universitaria in un baratro, di averne danneggiato l’immagine, innescando dei meccanismi deliquenziali, con i boss mafiosi e ’ndranghetosi che pilotano i test per favorire i proprio figli e professori compiacenti e corrotti (sia al Sud che al Nord). Denunce, inchieste, ricorsi al Tar non sono riusciti a fermare l’obbrobrio e la decadenza. Intanto continuano a calare gli iscritti in maniera costante: prevale lo sconforto, i prof invecchiano e quei pochi laureati valenti e ardimentosi tagliano la corda. Lo Stato se ne frega e continua a tagliare i fondi.

Ma torniamo a Citro e Bonetti. Il primo a Torino, nel 2010, si infiltrò in mezzo a 1700 studenti che svolgevano i test d’accesso a Medicina. Citro, nonostante i capelli grigi, passò inosservato. E a dispetto del fatto che svolgesse da decenni la professione di medico venne bocciato. Non dimenticherà mai una delle ottanta domande che nel 2006 impedirono a migliaia di ragazzi d’iscriversi a Medicina.

Era:«Il cameriere chiede al cliente se preferisce vino rosso o bianco, e questi risponde: no, grazie, non bevo perché sono ... ». Tra le cinque opzioni pure astemio ma la giusta era.... daltonico. Tutto partì nel 1999 con una legge sul Numero chiuso avanzata dal centrosinistra e completata, nel 2005, dal centrodestra con la Moratti. Il Numero chiuso è attuato da un decreto annuale. Basterebbe un colpo di spugna per annullarlo. Ma dietro ci sono troppi interessi. Lo sa bene l’avvocato Bonetti, l’angelo custode degli studenti, che racconta di truffe accademiche (come le succursali all’estero dove mandare chi non ha passato l’esame) perpetrate da insospettabili mandanti. Che delitto odioso uccidere il futuro dei giovani.

 

Vedi la rassegna cartacea de Il Tempo in allegato e il booktrailer al seguente link http://www.youtube.com/watch?v=IE_m1r8Iia0

Ultima modifica il Lunedì, 02 Giugno 2014 20:09