Dalle notizie riportate dagli organi di stampa apprendiamo che, recentemente, si sono verificate gravissime irregolarità nello svolgimento degli esami presso l’Università degli Studi di Bari.
Sembrerebbe che, a causa di un professore in pensione il quale, ciò nonostante, perseverava nello svolgimento del lavoro di docente, esiste il rischio concreto per gli studenti che li hanno superati di vedersi annullare le suddette prove.
L’Università ha già provveduto ad istituire una commissione interna al fine di svolgere le indagini necessarie nel caso, tuttavia pare vi sia una propensione da parte dell’Ateneo per annullare le verifiche con esito positivo, con conseguente danno in capo ai ragazzi che hanno sostenuto i test.
E’ davvero l’unico rimedio questo per porre riparo ad una regolarità che è stata disattesa? Il dovere di garantirla non spetta, forse, in primis alla stessa facoltà ? Secondo l’Unione degli Universitari il dibattuto annullamento altro non è che un’ingiustizia e non tiene conto, peraltro, dell’affidamento riposto dagli studenti verso l’Ateneo.
Gli studenti, in fondo, mai avrebbero potuto pensare che Vittoriano Caporale, ex presidente del corso di laurea in Scienze dell’Educazione e responsabile della cattedra in Storia della Pedagogia dell’Università , non era legittimato ad esaminarli!
Michele Orezzi, il Coordinatore nazionale dell’UDU, a tal proposito afferma che l’unica fondamentale esigenza da portare tempestivamente a compimento sia rappresentata dall’accertamento della responsabilità dei soggetti coinvolti.
Dunque, a dover pagare non è detto debbano essere obbligatoriamente gli studenti: colpevoli dei fatti sono coloro in capo ai quali verte il dovere di vigilare - che hanno invece omesso di controllare o comunque permesso l’accaduto - ed è nei loro confronti, anzi, che dovrebbero essere rivolte azioni civili per tutti i danni materiali e morali commessi.